Scopi dell'Associazione

Creare e maturare una coscienza ambientale ed ecologica attraverso la consapevolezza che le scelte e le azioni individuali nonché collettive comportano conseguenze sul nostro e altrui futuro.
Diffondere una cultura di pace e aperta alla mondialità.
Promuovere una cultura della solidarietà basata sul principio della centralità della natura e della vita in ogni sua espressione e sul loro primato rispetto alle regole e agli schemi economici.
Valorizzare il concetto di “sostenibilità”, “sobrietà” e “sufficienza”.
Promuovere l’informazione e la sensibilizzazione su beni comuni, consumo critico, energie rinnovabili, biodiversità e temi correlati.
Favorire la partecipazione dei cittadini intorno ai problemi della collettività, sia a livello locale che globale, per affermare una nuova società e una nuova economia che si basi sulla qualità della vita, sulla ricostituzione delle risorse e sui limiti dello sviluppo, a partire anche da quei processi elementari connessi all’uso e al consumo delle merci.
Sviluppare forme di aiuto e solidarietà tra gli associati.
Aumentare la conoscenza e la valorizzazione del territorio sia in chiave ambientale e paesaggistica sia in chiave sociale.
L’Associazione opera prevalentemente nel territorio del Comune di Mezzane di Sotto (Verona)

e-mail: abc.mezzane@gmail.com

martedì 9 marzo 2010

Luca Cecchi commenta l'inaugurazione dell'anno accademico 2010

L'acqua come paradigma del diritto universale alla vitaGiovedì sera 4 marzo al Monastero del Bene Comune di Sezano, si è inaugurato il quinto anno della “Facoltà dell'Acqua”.
La Facoltà dell'acqua, uno dei percorsi del progetto educativo dell'Università del Bene Comune (UBC) rende in considerazione l'acqua in quanto espressione simbolica e concreta del BENE COMUNE, inteso come eco-patrimonio dell'umanità, indispensabile e insostituibile alla vita di tutti e quindi da preservare e garantire attraverso la responsabilità di tutti per la nostra e le future generazioni.
Un bene non da consumare, ma da usare con prudenza e da sottrarre alle leggi del mercato.
Il prof. Riccardo Petrella, presidente dell'UBC, ha così introdotto i temi ed i percorsi che la Facoltà intende affrontare nell’anno 2010, sottolineando come l'acqua, bene da condividere, ci obbliga a fuoriuscire da quanto sostiene il pensiero dominante: il fatto cioè che non esiste alternativa a questo modo di intendere la società, dove il mercato (e i mercanti della terra) diventano direzioni obbligate, quasi leggi a cui obbedire acriticamente.
Un mercato che ci porta sempre più a soddisfare i nostri bisogni individuali, dove ognuno è in competizione con l'altro e che ci deresponsabilizza nei confronti della comunità-collettività in cui viviamo.
“Siamo ancora disposti a PENSARE INSIEME per poi AGIRE INSIEME?”. Questa la domanda centrale dell'intervento di Riccardo Petrella. La lotta per l’acqua come bene comune e come DIRITTO universale si traduce oggi nella lotta contro la privatizzazione dei beni comuni, perchè privatizzare, aggiunge Petrella, significa PRIVARE, ESCLUDERE. Lottare per l’acqua coinvolge tutti coloro che desiderano che l'interesse collettivo generale venga prima dell'interesse di pochi. Il DIRITTO ALL'ACQUA È IL DIRITTO ALLA VITA e il diritto non può essere soggetto a condizioni e verifiche. Battersi contro la privatizzazione dell'acqua significa lottare contro la privatizzazione del potere politico, perchè il privato , proprio per definizione, non può fare l'interesse collettivo.
Il dr. Rosario Lembo, direttore del'UBC, ha illustrato nello specifico, i 3 percorsi che saranno sviluppati nelle sessioni di quest'anno:
1. La cittadinanza dell'acqua.
2. Il governo dell'acqua.
3. La pedagogia dell’acqua.


Un meraviglioso buffet preparato dallo chef Fulvio de Santa, insegnante di cucina presso il “C.S.F. Stimmatini” di Verona e dai suoi allievi, ha concluso gustosamente la prima parte dell’incontro.
La serata è proseguita con il monologo di Vincenzo Todesco “I mercanti della Terra”: una narrazione immaginaria che descrive, da un ipotetico tempo “futuro”, i risultati dell’attuale o sfruttamento e della mercificazione delle risorse del pianeta, in particolare per l’acqua. Il “virus” del libero mercato che tutti e tutto travolge. Guerre, malattie e morte, soprattutto tra i poveri, per l'accesso all'acqua pulita, ponendo la domanda se tutto ciò non fosse prevedibile e, soprattutto chiedendo a ciascuno di noi: “ma tutto ciò anche in mio nome?”
Arrigo Tagliaro ha illustrato ampiamente l'esperienza virtuosa del CO.V.I.SE. , Consorzio pubblico che governa il servizio idrico della val d'Illasi contagiando i partecipanti con la forza della passione per la propria terra, di cui conosce ogni minimo dettaglio naturalistico, storico e sociale.
Una gestione pubblica che funziona con grande soddisfazione degli abitanti della valle, che si è sempre sostenuta con le sole forze dei Comuni a partire da Selva di Progno (il cui Sindaco era presente all’incontro) fino a Colognola ai Colli. Il Consorzio ha avuto come riferimento costante il valore dell'acqua e non il suo prezzo, avendo cura di gestire al meglio una risorsa limitata come l’acqua, da usare con molta attenzione e prudenza. Il servizio pubblico è inteso come MISSIONE che può dare risultati ottimi, molto meglio del privato, se è sostenuto da una volontà politica determinata a salvaguardare i beni comuni.
Le testimonianze di Jean Pierre Piessou e di Lidia Marcazzan rispettivamente sul tema “Acqua e religioni” e “Percorsi per una pedagogia dell'acqua” nelle scuole hanno concluso una giornata ricchissima di proposte.

Informazioni ed iscrizioni ai Percorsi della Facoltà dell’acqua 2010 si possono trovare sul sito
http://www.monasterodelbenecomune.org/
Luca Cecchi

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